In un paese della provincia di Bologna, non è
stato consentito ad un'alunna musulmana di una scuola media di effettuare la
pausa di preghiera comandata, poiché avrebbe comportato l'interruzione della
sua partecipazione alle lezioni.
Ovunque, si sono sprecati commenti sulla vicenda circa la posizione assunta
dalla direzione didattica della scuola, alcuni dei quali molto pesanti, fino
ad arrivare ad accuse di intolleranza.
In una società multietnica, se tutti impostassero rigidamente la propria
vita dando priorità ai dogmi legati alle proprie origini, si verificherebbe
una paralisi.
Chi
pretende di applicare le proprie regole ad una società che per il suo
funzionamento si avvale di regole con esse incompatibili, comportandosi così
da integralista, non può parlare di intolleranza.
Nello specifico, per quanto attiene alla questione religiosa, sacerdoti e
fedeli dovrebbero capire ed insegnare che le divinità non si amano con le
convenzioni e che non è vantando il presunto diritto di osservare tali
convenzioni che si dimostra a se stessi ed agli altri la propria devozione.
momento di preghiera musulmana
Piuttosto, il rispetto per la struttura e l'organizzazione sociale di chi
apre le porte con l'intento di integrare è dovuto, all'insegna della
tolleranza e della civile convivenza.
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