Pillole di Vix

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SE FOSSE SOLO UN PROBLEMA DI CICCIA ...

L'idrolipodistrofia distrettuale, meglio nota come "cellulite", è la conseguenza di un difettoso metabolismo lipidico, in cui s’intrecciano fattori di predisposizione genetica ed errori di conduzione.

Si tratta di una dismorfia sostenuta ed amplificata dagli ormoni femminili, che causano la disgregazione del collagene e favoriscono la ritenzione idrica, più spiccata nelle zone declivi dove spesso il muscolo è meno sollecitato è quindi più facilitata la deposizione dei grassi.

Essa è caratterizzata dall’indurimento dei lobuli adiposi, che sono ben organizzati in camere separate da setti di tessuto connettivo, localizzato prevalentemente nelle aree glutee e nella zona posteriore della coscia, più facilmente soggette a compressione per la frequente posizione seduta.

 

I lobuli del tessuto adiposo femminile sono di forma rettangolare e sono più grandi rispetto a quelli del tessuto adiposo maschile, e i loro setti sono orientati verticalmente verso la superficie; pertanto, quando la fascia di tessuto connettivo è indebolita dagli estrogeni e i lobuli spingono sul derma, la superficie della pelle assume un aspetto dissestato.

lobuli adiposi maschili lobuli adiposi femminili

I principali fattori che precipitano l'inclinazione acquisita sono da ricondursi a:

  • variazioni ormonali significative (in gravidanza o durante l’uso di contraccettivi gli alterati livelli di estrogeni e progesterone influenzano la quantità di grassi che il corpo incamera o rilascia);

  • apporto continuativo di nicotina (notoriamente arteriolocostrittrice);

  • alimentazione errata (molti prodotti alimentari come le fritture, l'alcool, la caffeina, lo zucchero, possiedono uno spiccato potere irritante epatico con risentimento venoso);

  • scarsa assunzione di liquidi (nella fattispecie, acqua che favorirebbe la disintossicazione locale);

  • scarsa attività fisica di tipo aerobico (l'insufficiente circolazione linfatica e sanguigna portano a scarsi scambi tissutali e ad una limitata ossigenazione dei tessuti: riferirsi alla Pillola 014 "Chi sta fermo è perduto");

  • esagerata esposizione solare (la dilatazione della parete venosa e la conseguente riduzione della sua elasticità aumentano la permeabilità e la fuoriuscita di trasudato con scompaginamento zonale).

Nelle adiacenze dei vasi sanguigni che lo attraversano, il tessuto adiposo  presenta un numero più o meno variabile di mastociti, particolari cellule specializzate nel sintetizzare diverse sostanze metabolicamente attive.

In condizioni di normalità, i granuli contenuti nei mastociti, costituiti da sostanze vasoattive (istamina, eparina e serotonina), si spostano verso la periferia della cellula e la loro membrana si fonde con la membrana plasmatica, permettendo così l'estrusione del loro contenuto.

Nel tessuto sano, le fitte reti di vasi sanguigni e linfatici riforniscono il tessuto adiposo con il necessario apporto nutritizio e di ossigeno, permettendo così l'eliminazione delle scorie, ormai tossiche per il tessuto stesso.

   

Nella lesione cellulitica, i vasi si presentano asfittici per reazione vasosclerotica ed i mastociti si riducono di numero e sono meno ricchi in granuli, rivelando così una marcata riduzione della loro principale attività.

 

Nel tessuto non sano, i microcircoli ematico e linfatico sono fortemente rallentati, se non addirittura interrotti, per la costrizione della rete capillare del derma, con modificazioni importanti nel tessuto adiposo sottocutaneo e nella circostante matrice di fibre collagene.

In questo modo, si verifica un abnorme accumulo di grasso nello strato sottocutaneo.

L'impossibilità di eliminare le tossine provoca la tumefazione delle cellule adipose che vengono in seguito circondate da uno strato di collagene troppo rigido e compatto fino a conferire loro una consistenza nodulare, divenendo così inadatte ad entrare nel ciclo di degradazione che le dovrebbe trasformare con il fine di produrre energia.

Peggiorando queste condizioni, i setti di tessuto connettivo contenenti i lobuli adiposi si inspessiscono e si contraggono a tal punto da creare dei veri e propri punti di ancoraggio che accentuano le infossature della pelle.

Le zone colpite possono presentare manifestazioni caratteristiche che sono state classificate, da lievi a molto evidenti:

  PRIMO STADIO
  Aspetto "sballottante", non compatto.
  Fossette visibili solo quando la superficie viene pizzicata,
  schiacciata o in posizione eretta.
  SECONDO STADIO
  Aspetto a "buccia d'arancia".
  Fossette sempre visibili, piccole fosse ed indurimento
  in fase iniziale.
  TERZO STADIO
  Aspetto a "fiocchi di formaggio".
  Fosse ed indurimento diffusi, grumi (micronoduli) sottocutanei
  ben visibili. Infossamento da moderato a severo.
  QUARTO STADIO
  Aspetto a "materasso trapuntato".
  Numerosi grandi noduli (macronoduli) sottocutanei induriti,
  spesso dolorabili. Severi infossamento ed indurimento.

 

Svariati sono gli interventi locali, non ultimo quello chirurgico nei quadri più gravi, finalizzati a ridurre sia i semplici inestetismi, sia gli inconvenienti causati dalle manifestazioni più importanti.

In tema di applicazioni cosmetiche, l’impiego di sostanze idonee che stimolino la funzione dei mastociti permette il rilascio di quelle sostanze vasoattive, accumulate nel loro citoplasma sotto forma di granuli, che sono i mediatori dell’attivazione circolatoria e quindi della degradazione dei grassi. Conseguenze dirette sono la regressione dell'edema interstiziale, la riduzione dello stato infiammatorio dei tessuti coinvolti, il disingolfamento delle zone interessate ed il ripristino degli scambi tissutali.

Non si può tuttavia prescindere da una salubre condotta di vita con particolare riferimento al movimento fisico e all'alimentazione, senza peraltro trascurare gli altri eventuali errori di conduzione.


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