Pillole di Vix

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FACCIAMO UN PÒ DI CHIAREZZA


Molto spesso il termine allergia viene impiegato in modo improprio.
Poche e semplici informazioni possono essere d’aiuto per avere le idee più chiare sull’argomento.

DEFINIZIONI

Allergene od antigene: sostanza che, introdotta in un organismo, provoca una reazione immunitaria consistente nella produzione di anticorpi aventi lo scopo di neutralizzare la sostanza stessa.

Allergia: reazione immunitaria più o meno intensa indotta da sostanze allergeniche, dette allergeni od antigeni, con le quali un organismo sia venuto precedentemente a contatto, sviluppando i relativi anticorpi. 

Anticorpo: sostanza di natura proteica prodotta nell’organismo dei vertebrati dalle cellule del sistema immunitario come reazione difensiva contro la presenza di allergeni.

Atopia: predisposizione genetica a sviluppare un’allergia. 

Esposizione: contatto con un allergene. 

Sensibilizzazione: reazione mediata dal sistema immunitario di un soggetto atopico dopo la prima esposizione ad una sostanza allergenica. 

COME SI SVILUPPA UN’ALLERGIA 

Il percorso è così schematizzabile: 

atopia ==> esposizione ==> sensibilizzazione ==> allergia 

La sensibilizzazione è quindi uno stato di pre-allergia.

CONSIDERAZIONI 

L'atopia è una condizione necessaria ma non sufficiente per sviluppare un’allergia. 

Condizione necessaria perché un soggetto atopico diventi allergico è il primo contatto con un allergene, attraverso cui si arriva al processo di sensibilizzazione. 

Affinché si instauri il passaggio dalla sensibilizzazione alla condizione allergica vera e propria (comparsa di sintomi clinici conseguenti all'esposizione all'allergene), oltre ad un successivo contatto con l’allergene, sono necessarie ulteriori condizioni che dipendono dalla risposta del singolo individuo. 

Sia sensibilizzazione, sia allergia:

  • non provocano reazioni proporzionali alla quantità della sostanza con cui si è venuti a contatto od alla durata del contatto stesso;

  • appaiono con modalità ed in tempi assolutamente irregolari e non sono quindi predeterminabili. 

Diverse sono le considerazioni riguardanti le intolleranze alimentari. 

Qualsiasi reazione indesiderata scatenata dall'ingestione di uno o più alimenti, può essere definita come intolleranza alimentare. 

In questo caso, la reazione è riproducibile ed è dose-dipendente; inoltre, a differenza dell'allergia alimentare, essa non è mediata da meccanismi immunologici. 

Le intolleranze possono dipendere da meccanismi legati alle funzioni degli enzimi o dall'azione di alcune sostanze con attività farmacologica. 

Le intolleranze enzimatiche sono determinate dall'incapacità dell'organismo di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti. Questa disfunzione è generalmente congenita ma può anche comparire nel tempo in soggetti non predisposti. Le intolleranze alimentari su base enzimatica sono numerose e comprendono un certo numero di patologie che riguardano il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi. 

Le intolleranze farmacologiche sono provocate da sostanze farmacologicamente attive presenti negli alimenti (o da altre sostanze assumibili, come farmaci o additivi alimentari) oppure direttamente prodotte dall'apparato digerente. Esse si manifestano con una sintomatologia simile a quella delle allergie alimentari da reazione immediata, mentre la ricerca degli specifici anticorpi fornisce risultati negativi. 

Inoltre:

  • non è necessaria una sensibilizzazione pregressa;

  • generalmente esiste una stretta relazione fra dose ed effetto;

  • manca una specificità evidente (sostanze differenti fra loro possono palesare il medesimo quadro clinico).

Occorre tenere ben presente che la specificità di questa materia impone la consultazione di specialisti e rende poco sensata e spesso pericolosa l’autodiagnosi.


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